La crisi di Sigonella si riferisce ad un incidente avvenuto nel 1985 presso la base aeronautica di Sigonella, situata in Sicilia, Italia. L'incidente coinvolse un aereo passeggeri dell'EgyptAir dirottato da alcune persone palestinesi, noto come il dirottamento di Sigonella.
Il 23 novembre 1985, il volo 648 dell'EgyptAir, un Boeing 737 in rotta da Atene a Il Cairo, fu dirottato da quattro membri dell'Organizzazione di Liberazione della Palestina (OLP). Durante il dirottamento, i dirottatori minacciarono di far esplodere l'aereo se non fosse stato permesso loro di continuare il viaggio verso Malta. Le forze di sicurezza italiane non riuscirono a negoziare una soluzione pacifica e, dopo un assedio di oltre 20 ore, il raid dell'aeronautica militare statunitense ebbe luogo per liberare gli ostaggi.
L'operazione militare ebbe luogo il 27 novembre 1985 e coinvolse forze speciali statunitensi, tra cui i Navy SEALs e i Delta Force. Durante il raid, un duro scontro si verificò tra i militari statunitensi e i dirottatori palestinesi, causando la morte di 59 persone, tra cui un ostaggio americano e i dirottatori stessi.
La crisi di Sigonella ebbe un impatto significativo sulle relazioni tra l'Italia e gli Stati Uniti, poiché furono sollevate controversie sulla gestione della crisi da parte delle autorità italiane. L'incidente mise in evidenza la necessità di migliorare la cooperazione internazionale nella gestione delle crisi aeree e portò a una maggiore attenzione sulle questioni legate alla sicurezza dei trasporti aerei.
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